E' chiaro e scorrevole; aggiungere gli studi che dimostrano la difficoltà di ottenere extrarendimenti continuativi nel tempo mi sembra utile e anche un paragrafo su Maslow è interessante.
ALESSANDRO, mi sembra che il lavoro che hai fatto sia molto buono : dato che sono stati citati Kahneman , Tversky eccetera , un cenno a Maslow mi sembra ci debba stare dato che è stato il soggetto che, tra i primissimi se non per primo , ha messo il dito sulla piaga e anche in considerazione del fatto che molte teorie successive si rifanno proprio ai suoi studi ….a meno che non lo si voglia inserire nella parte della "storia del financial planning"
Ciao
Grazie Giorgio,
attualmente la sezione è impostata sul concetto: "la pianificazione è necessaria perché non sappiamo prevedere i mercati".
In realtà, la pianificazione è necessaria anche perché: "il denaro è un mezzo e non un fine" e quindi non ha senso perseguire il denaro per il denaro, ma il denaro deve rispondere a dei bisogni. E' in questo contesto, a mio avviso, che ci sta bene Maslow.
Questa seconda parte, però, la trovo un po' meno teorizzata e rischio di inserire troppe opinioni personali che ho invece cercato di rifuggire.
Ci si potrebbe rispondere: ma se per un cliente il denaro è un fine, perché io devo imporgli la visione che il denaro è un mezzo?
Insomma, presentare come ragione teorica alla base della pianificazione il fatto che l'uomo deve avere obiettivi diversi dal denaro mi sembra attaccabile (anche sei io condivido questa opinione).
Tu (e gli altri) che ne pensano?
Alessandro, comprendo le tue perplessità; per quanto mi riguarda io non credo di voler imporre niente a nessuno, quindi, se per il cliente il denaro è un fine (vediamo se è davvero cosi, con qualche domanda, spesso, la cosa si smonta quasi subito …ma non sempre ) è probabile che la pianificazione non gli interessi…pazienza , …in questo caso io gli dico chiaramente che , siccome i miracoli non li ho fatti per me non si deve aspettare che io li faccia per lui…se vuole che io "mi occupi solo del suo denaro" posso farlo ma non è questa la mia specialità.
Quindi : a me MASLOW piace ma non per questo lo devo imporre ai clienti…il punto è che, secondo me, siamo noi per primi a calare le braghe alla prima obiezione e a scegliere la strada che ci sembra più facile…però è anche vero che non sempre è il caso di combattere contro i mulini a vento… una volta che abbiamo capito con chi abbiamo a che fare sta a noi valutare se è un cliente da pianificazione o no ..con tutto ciò spero di aver dato una risposta al tuo quesito. Ciao
aggiungo: credere di poter fare pianficazione vera e completa fina dal primo incontro mi sembra presuntuoso e utopistico…noi chiediamo al cliente di spogliarsi e di mettere a nudo, immediatamente , obiettivi, frustrazioni, sentimenti e averi…non possiamo immaginare che , fin dal primo incontro, il cliente ci riconosca , fino in fondo, il ruolo che diciamo di avere
La pianificazione ha bisogno di tempo: ci sono persone che hanno meno pudore a mettersi letteralmente a nudo che a parlare , a confidarsi, a rivelare progetti e paure
La pianificazione ha bisogno di tempo ma siamo noi che dobbiamo e possiamo promuoverla : il cliente non può cercare qualcosa di cui non sa nè l'esistenza nè la valenza
Se vogliamo fare pianificazione vera , secondo me, dobbiamo avere pazienza …non aggiungo altro altrimenti "scopro" quello che ho già scritto nella parte di lavoro che sto facendo
A proposito di quel lavoro , anch'io ho cercato di essere obiettivo e di non mettere troppe opinioni personali ma non so se ci sono riuscito: tra qualche giorno avrete modo di verificare
Caro Giorgio,
forse non ci siamo capiti. Qui non stiamo parlando di proporre una pianificazione finanziari a nessuno (tanto meno ad un cliente reale).
Qui stiamo parlando di un testo che vuole indicare le basi teoriche che fanno preferire la pianificazione finanziaria come approccio alla professione.
In questo contesto mi sto chiedendo se e come inserire il lavoro di Maslow.
Non c'entra proprio niente il volere o non volere imporre qualcosa a qualcuno.
Il calarsi le braghe alle prime obiezioni o tenersele ben calzate.
Molto francamente, Giorgio, io ti chiederei molto garbatamente di abbozzarla con questo atteggiamento perché non vedo proprio come possa essere produttivo.
Un po' troppo spesso ultimamente, leggendoti, si ha l'impressione che la pianificazione finanziaria piaccia solo a te e tutto il resto dei colleghi si deve interrogare se VERAMENTE vuole fare il pianificatore finanziario. Proviamo ad iniziare a dare per scontato che, almeno, in di questo gruppo, tutti crediamo alla pianificazione finanziaria ad un livello, almeno sufficiente. Poi tu sarai quello più bravo di tutti, ma proviamo ad assegnarci un 6 politico almeno a tutti.
Venendo al tema per il qualche ho chiesto aiuto.
Io ho cercato di fare un ragionamento logico.
Sul fatto che la pianificazione finanziaria sia necessaria poiché è impossibile prevedere i mercati finanziari mi sembra che siamo più o meno tutti d'accordo.
E' una posizione agevolmente sostenibile ed infatti mi è venuta di getto, senza tanto pensarci.
Tutto il lavoro sul funzionamento dei mercati finanziari è senza dubbio una parte teorica che sta alla base del concetto di pianificazione finanziaria.
Più difficile, a mio avviso, e per questo ho chiesto aiuto al gruppo, identificare un filone di pensiero accademico che si possa identificare come base, difficilmente attaccabile, della pianificazione finanziaria come miglior approccio alla problematica di per sè.
Mi viene in mente, ad esempio, tutto il lavoro fatto sulla consulenza di processo da Schein. Forse questa potrebbe essere identificato come filone culturale alla base della pianificazione finanziaria (prescindendo dal problema tecnico dei mercati) e all'interno del concetto di consulenza di processo, allora affronta il problema della sistematizzazione dei bisogni del cliente attraverso l'ausilio della piramide di Maslow.
Il mio problema è in sostanza è dare solidità ai concetti espressi.
"ma se per il cliente il denaro è un fine , perchè io devo imporgli la visione che il denaro è un mezzo?" caro Alessandro, io ho ripreso soltanto la tua frase e non era mia in tenzione dare giudizi sull' operato di nessuno…io ho detto che non voglio imporrre la pianificazione a nessuno e con la parola nessuno intendevo nessun cliente tantomeno ai colleghi
…mi dispiace che tu abbia interpretato le cose in modo diverso da quello che erano le mie VERE intenzioni…comunque, dato che mi inviti "ad abbozzarla con questo atteggiamento perchè è da tempo che leggendomi …eccetera " mi auguro che le tue parole dipendano dal fatto che sei in una "giornata no" perchè se , invece , questo è il tuo pensiero io posso anche fermarmi quì . Io non ho intenzione nè di essere il gallo del pollaio nè di distruggere il gruppo"… e siccome non mi giova alla salute arrabbiarmi chiedo un chiarimento al Gruppo così mi regolo se spendere ancora del tempo in questa iniziativa oppure no. Detto ciò mi sembra evidente che non è il caso di commentare la seconda parte del tuo messaggio .
Io, per scrupolo , mi sono riletto la risposta che ti ho dato alle 12,58 e, francamente, non capisco da dove tu abbia tratto le tue conclusioni …scusami ma forse non ci arrivo.
Giorgio, senza dubbio oggi è una giornata storta, a dire il vero è una settimana. Sono da alcuni giorni letteralmente "pieno di bolle" perché il mio piccino ha voluto farmi come regalino la varicella e quindi sicuramente non sono al 100%.
Posso quindi certamente essermi spiegato male. La frase che tu hai scritto ( "ma se per il cliente il denaro è un fine , perchè io devo imporgli la visione che il denaro è un mezzo?") era inserita in un contesto e preceduta dalla frase: "Questa seconda parte, però, la trovo un po' meno teorizzata e rischio di inserire troppe opinioni personali che ho invece cercato di rifuggire. Ci si potrebbe rispondere: … ecc. ecc..". Il problema, quindi, non era (almeno per come lo vedevo io) quello di un caso concreto ma della migliore collocazione di un argomento all'interno di un testo che parla di teoria. Tutto qui.
Io mi sono espresso sicuramente in modo duro ma tu sai che io apprezzo la tua presenza e mi fa piacere che tu sia nel gruppo. Penso che non ci sia bisogno di ripetere sempre questa cosa te l'ho detto di persona, te l'ho detto nel gruppo, te l'ho detto in videoconferenza via skype. Hai ventilato la possiblità di lasciare il gruppo due o tre volte, quindi io che altro posso dirti: se fa piacere anche a te fare stare nel gruppo io sono più che felice.
a me fa piacere restare nel Gruppo sintantochè la mia presenza serve e non disturba : a 56 anni ho ancora molto da imparare e, proprio per questo , non cerco gli apprezzamenti di nessuno : sono convinto che la condivisione aiuti a crescere ma non ho voglia di innervosirmi per piccole beghe di una attività "volontaria"
Per correttezza di informazione io non ho ventilato di lasciare il gruppo due o tre volte ma ho premesso, fin dalla partenza , che mi riservavo di confermare la mia presenza e non voglio tediare nessuno con le mie motivazioni.
Può essere che quanto tu affermi sia vero (ma ti faccio notare che quando ho parlato di calare le braghe ho usato il NOI …) e che io mi comporti , inconsapevolmente , in modo da recare fastidio o in maniera arrogante e presuntuosa : se anche gli altri Colleghi del gruppo hanno questa sensazione mi fanno una grande cortesia a dirmelo così posso tentare di correggermi.
In ogni caso io non intendo alimentare ulteriormente questa "disputa/polemica" : attendo che il Gruppo mi dia un cortese riscontro e con quello arriverò alle mie conclusioni.
Auguri per la varicella .
Caro Giorgio,
oggi per la varicella va meglio.
Nel frattempo, grazie anche allo stimolo ricevuto dal nostro piccolo "screzio" ho migliorato, credo, la sezione 4 e spero che tu possa apprezzare il lavoro svolto.
Non prendere la mancata risposta degli altri colleghi come una mancanza di attenzione perché penso che queste righe le leggiamo solo noi e te.
Sono in una zona del sito dove probabilmente solo io e te leggiamo anche perché probabilmente solo io e te riceviamo l'email che ci avverte di un nuovo commento.
Magari, se è il caso, ne parliamo di persona o a voce anche con gli altri.
Ciao Alessandro, ti auguro che la varicella continui a migliorare.
Quanto al resto:
- nel week-end troverò il tempo per leggere anche il tuo lavoro ma non ho dubbi sul fatto che sia fatto bene
- quanto lavoro che mi è stato assegnato , rimane sospeso fino a quando , dal Gruppo , non verrà un riscontro.
Ti devo confessare che mi sorprende molto il fatto che ci sia una zona del sito che leggiamo solo io e Te; se il Gruppo non vede questa parte non sa nemmeno che io non intendo proseguire finchè non ci sarà un chiarimento e per questo, provvederò in qualche modo a informare il Gruppo della mia auto-sospensione .
Buon fine settimana .
Giorgio,
non intendevo dire che TECNICAMENTE questo spazio è visto solo da me e te, intendevo dire che molto probabilmente le persone non si prendono la briga di leggere un botta e risposta così lungo. solo in questo senso.
Se decidi di sospendere il lavoro, ti consiglierei di inviare una email tradizionale che sicuramente verrà letta.
buon week-end.
Ale